Della guerra nazionale d'insurrezione per bande, applicata all'Italia. Carlo Bianco
come del presente, di più le supponibili per l'avvenire; tutto dev'essere chiaramente notato, e ne deve una esatta generale relazione al governo frequentemente rimettere. Può, in via economica, senza sottoporre a regolar giudizio, ammonire, arrestare, carcerare, incatenare, chiunque non sia nobile, militare, o prete; vi esiste finora un solo esempio che una sua disposizione arbitraria stata sia dal governo disapprovata, od annullata. Questo tirannico magistrato, colle armi in dosso, che le tre qualità di accusatore, giudice, ed esecutore in se riunisce, il quale molte volte sul solo sospetto o per capriccio accusa, giudica, e punisce peggiore d'un vil boja, perchè questo non fa ch'eseguire la legge, mentre quello ad un tempo solo è spione, falso accusatore, giudice ingiusto, manigoldo grossolano, e giustiziere infame in continuo esercizio delle sue abbominevoli funzioni da tutti giustamente abborrito, e temuto, esercita sulla privata morale delle famiglie una perniciosissima influenza. Imperciocchè siccome non può dare alle non meno estese che complicate sue incumbenze con mezzi chiari, onesti, ed aperti una immediata esecuzione, trovasi nella continua necessità di adoperarne dei vili, disonesti, e turpi; laonde per sapere gli affari da casa delle famiglie, i pensieri di ognuno di quelle calcolare, gli è necessario di tenere uno stuolo di spie, d'agenti provocatori etc., giornalmente assoldati, per l'aumento di quali spende nella corruzione della gioventù, danaro a larga mano, da coloro stessi che sono l'oggetto della persecuzione, e che di continuo lavorano per soddisfare quelle tasse che servono a ribadire i loro ferri, annualmente pagato; nulla è da questa vituperevole classe di ribaldi tenuto in riverenza, i sacrosanti legami della famiglia non sono punto da essi rispettati; ed anzi ad indebolirli, ed a forza d'oro ingangrenarli sottilmente si adoperano; perciocchè nessun miglior modo per conoscere i pensieri di tutti potrebbero trovare: il segretaro, il servo, la cameriera, lo staffiere etc., sono comprati a denari contanti, e vien loro il regalo aumentato a misura che più negli affari dei padroni s'internano, e più importanti cose disvelano; dimodo che per ricevere frequenti donativi, quando non hanno che dire, quei servi corrotti s'inventano menzogne, e l'innocente vittima delle loro delazioni, senz'avvedersene, a poco, a poco atrocemente sagrificano. Per mezzo del giuoco, delle donne, e della crapula, seducono i giovinotti e, spesso il figlio, a palesare i segreti del proprio padre e degli altri parenti con doni e larghe promesse dispongono! Ecco quel giovine imprudente, forse l'idolo dei genitori, la consolazione dei parenti, la speranza della famiglia, da quei furfanti, circondato, allettato, e sedotto! Eccolo divenuto un traditore di quella, e fors'anche l'involontario assassino del proprio padre!........ Usano questi boja-inquisitori al servizio dei tiranni, arti finissime per trascinare la gioventù in gravi pericoli, od imbrogli, dai quali poi, in certo modo salvando i giovani, li mettono verso di loro in debito di gratitudine e di confidenza; inducono un inesperto garzoncello ad ingolfarsi nei debiti, onde quei vizi da loro nel suo tenero cuore innestati soddisfare; teme questo; e di farne una sincera ed aperta confessione ai parenti, che forte lo rampognerebbero, si vergogna; non sà dove dar la testa; ad altri non gli convien di rivolgersi che al seduttore; profitta il birro di questo bel momento, se lo rende grato, e debitore; rinnova parecchie volte il saggio; e quando il giovane gli si affeziona, ed ha tutta confidenza in lui, a costo allora dell'onore, del dovere, e della morale, con poca spesa lo compra!...... Non contenti quei mostri di valersi di tanto nocevoli ed infami agguindolamenti per eseguire le nequitose loro incumbenze, non risparmiano neppure le istituzioni sagre, e molte volte fornisce il confessionale abbondante materia, per ordire un'intricata tela di accuse! Non evvi al certo da far le meraviglie se alcuni dei ministri dell'altare abusano qualche volta del loro ministero, poichè i membri di quella corporazione al clero inferiore appartenenti generalmente in Italia molto rispettabili, sono tenuti in uno stato ben vicino all'indigenza, ed i prelati, vescovi, e cardinali tutte le ricchezze della chiesa ingordamente assorbono, quindi non è da stupirsi se abbagliati dall'oro che sono così poco usi a possedere, e gli viene in abbondanza offerto, alcuni di essi a danno di cattolici penitenti trafficano del sagramento in favore della corona!...... In questo modo però la confidenza è bandita! I vincoli morali che uniscono un uomo all'altro sono spezzati! Ognuno deve comprimere lo sfogo de' suoi sentimenti, e nel più profondo del suo cuore tenerli nascosti; ognuno si crede isolato in mezzo ad un mondo di nemici coi quali deve usare la simulazione e l'inganno; i membri d'una stessa famiglia l'uno dell'altro diffidano; teme il padre del figlio, il fratello del fratello, l'amico dell'amico, ed il contrito cattolico s'avanza tremante al tribunale della confessione, per timore di essere da quello che siede in quel casotto qual mediatore tra Dio e gli uomini, sotto colore di religione perfidamente tradito! Con questo sistema di reciproca temenza, di generale dislealtà, più non vi esiste contentezza nè calma per nessuno, e la menzogna, l'inganno, la frode, la fellonia, ed infedeltà onde schermirsi dalle trame, insidie, e lacciuoli tesi dalla tirannia sono dalla maggior parte della nazione messe giornalmente in pratica. Questo! questo! è lo stato pacifico, e tranquillo degl'Italiani che sono obbligati di vivere sotto quel dolce, beato, paterno dominio dei legittimi re; che per la grazia di Dio assassinano l'Italia....... Ben con ragione hanno gl'Inglesi gelosissimi della conservazione della libertà individuale, la proposta di una tanto perniciosa istituzione con forza rigettata ogniqualvolta i ministri, per aumentare il potere della corona cercarono l'approvazione del parlamento, cui fu sempre dai rappresentanti del popolo con saggio avviso risposto, amar meglio il cittadino Inglese, di correre il rischio nell'uscir fuori de' limiti della città di Londra, d'essere dai rubatori assalito e spogliato, che al despotismo di quei sgherri armati dalla inquisizione politica, un sol giorno assoggettarsi.
Oltre quella forza inquisito-militare, che in tutta Italia può ascendere, a più di ventimila uomini, divisa in cavalleria, e fanti, che i tiranni non credono per vivere tranquilli ancor sufficiente, instituirono al di più una polizia estesissima, e rovinosissima pel publico erario, che si vale dei carabinieri o gendarmi per l'esecuzione de' suoi raggiri, e contrammine, usa le stesse arti, accelera la corruzione della morale, mentre l'oppressione del povero cittadino crudelmente raddoppia. Ma ciò che più stupisce, si è di vedere che questi gendarmi, o carabinieri, e queste polizie sieno composte d'italiani, e che la maggior parte degl'impiegati principali di quegl'orribili e schifosi ministerj sieno scelti nella classe dei nobili, e facciano quelli di buona volontà il vile mestiero d'insolenti zaffi contro i loro fratelli, d'infami berrovieri dello straniero, per tenere oppressa, ed avvilita la loro patria, d'insediatori dell'innocenza, di persecutori della virtù!
Non meno funesta, nè meno insopportabile, fra le rimanenti napoleoniche istituzioni devesi certamente la coscrizione annoverare; la massima che ogni cittadino nasca milite della patria, è senza dubbio giustissima, pesa egualmente sopra tutti, ed è affatto republicana; ma quell'eccellente istituzione per un governo libero, se nel governo assoluto viene trasportata, conseguenze affatto differenti ne debbono emergere, le quali anzichè vantaggiose allo stato, perniciosissime saranno per riescire; ogni cittadino nel governo republicano avendo una parte attiva nell'esercizio della sovranità, chiaro ben vede che lo star continuamente pronto, in qualunque situazione particolare o civile si trovi, per lo stato con animo deciso difendere, tanto per suo dovere, quanto per suo vantaggio gli appartiene; ma come puossi una legge di republicana essenza nel differentissimo governo assoluto trasportata, e con severità eseguita pazientemente sopportare! Mette la coscrizione l'intiera massa di tutte le forze attive del popolo nelle mani del governo, nel cui arbitrio sta di muoverla tutta, od in parte a piacer suo, e così nel modo il più pronto, ed il più assoluto, nelle nequitosissime tiranniche opere impiegarla e di manierachè con quella formidabile forza a loro disposizione (della quale non si servono i tiranni d'Italia, che per opprimere i sudditi, poichè per la loro debolezza relativa, e viltà personale atti non sono a muovere una guerra straniera), ne avviene che la parte attiva della nazione, armata, ordinata, e comandata da persone ligie al tiranno, invece di servire alla difesa della patria, per la qual cosa fù la coscrizione istituita, serve in ajuto del tiranno ad angariare, avvilire, calpestare quella nazione che dovrebbe soccorrere, difendere, ed illustrare! Oltracciò, la parte del popolo da quella fornita, viene di quei diritti, e vantaggi, che godeva nel tempo di Napoleone defraudata; i soli pesi essendogli stati dai tiranni lasciati; primieramente sappiamo che sono chiamati secondo le regole di quella tutti i figli degli onesti cittadini a militare, senzachè alcuno esserne possa esente, imperciocchè l'esenzione di uno deve a danno di un altro ricadere; è dunque il più grande rigore nella sua esecuzione dalla giustizia strettamente comandato; mantenevasi nei tempi scorsi nel modo il più severo ma oggidì tutto va per parzialità e capriccio, molti figli di nobili nascono offiziali, e sovente accade che già si trovano di tenenti