The Sonnets, Triumphs, and Other Poems of Petrarch. Francesco Petrarca
fiate al mio dolce ricetto.
Alma felice, che sovente torni.
Discolorato hai, Morte, il più bel volto.
Sì breve è 'l tempo e 'l pensier sì veloce.
Nè mai pietosa madre al caro figlio.
Se quell' aura soave de' sospiri.
Sennuccio mio, benchè doglioso e solo.
I' ho pien di sospir quest' aer tutto.
L' alma mia fiamma oltra le belle bella.
Come va 'l mondo! or mi diletta e piace.
Quand' io veggio dal ciel scender l' Aurora.
Gli occhi di ch' io parlai sì caldamente.
S' io avessi pensato che sì care.
Soleasi nel mio cor star bella e viva.
Soleano i miei pensier soavemente.
I' mi soglio accusare, ed or mi scuso.
Due gran nemiche insieme erano aggiunte.
Quand' io mi volgo indietro a mirar gli anni.
Ov' è la fronte che con picciol cenno.
Quanta invidia ti porto, avara terra.
Valle che d' lamenti miei se' piena.
Levommi il mio pensier in parte ov' era.
Amor che meco al buon tempo ti stavi.
Mentre che 'l cor dagli amorosi vermi.
Anima bella, da quel nodo sciolta.
Quel sol che mi mostrava il cammin destro.
Io pensava assai destro esser sull' ale.
Quella per cui con Sorga ho cangiat' Arno.
L' alto e novo miracol ch' a dì nostri.