La vera cuciniera genovese facile ed economica. Emanuele Rossi

La vera cuciniera genovese facile ed economica - Emanuele Rossi


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di sabbia, e sopra questo disponete altri tartufi, continuando così sino a che abbiate riempita totalmente la cassa, avvertendo di terminare l'operazione con uno strato di sabbia, e ponendo cura costantemente a che i tartufi non si tocchino in nessun modo fra loro. Da ultimo chiudete con chiodi il coperchio, e turate con gesso da presa tutte le connessure del legno in guisa che l'aria non possa da nessuna parte penetrare nella cassa, la quale così preparata e disposta collocherete in luogo fresco ed asciutto.

      In tal maniera potete conservare per 3 o 4 mesi i tartufi bianchi del Piemonte, e per maggior tempo quelli neri di Norcia.

      Potrete aggiungervi anche alcune cipolline intiere. Se dovrete servirvi presto dei peperoni così conciati, sarà meglio che prima di versarvi sopra l'aceto, facciate bollir questo in una caldaia per versarlo poi caldo sui peperoni, avvertendo però in questo caso di non turare gli alberelli se non dopo che l'aceto siasi intieramente raffreddato.

      12. Fagiuoletti conciati. Scegliete dei fagiolini ancor verdi col loro baccello, detti comunemente fagiolini in erba, fateli bollire per alcuni minuti nell'aceto con alquanto sale, pepe in grani, garofani e noce moscata; indi ritirateli, fateli sgocciolare, poneteli negli alberelli con alcune droghe, come cannella, macis, garofani, ecc. e ricopriteli d'olio. Ciò fatto, chiudete i recipienti e serbateli in un luogo fresco.

      Preparansi i fagiuoletti anche all'aceto, procedendo in tutto come abbiam detto per i citriuoli. (num. 11).

      13. Melanzane conciate. Sceglietene delle più piccole, togliete loro l'involucro o calice lasciandovi però il picciuolo, e fatele alquanto cuocere in aceto con molto sale; a mezza cottura aggiungetevi una noce moscata pestata, garofani e pepe in grani, ponetele indi in un sacchetto per farle bene sgocciolare, mettetele poi nell'alberello con cannella e garofani, ricopritele d'olio e chiudete il vaso, che serberete in luogo fresco.

      14. Rape nell'aceto. Abbiate cura di scegliere delle rape piccolissime e giovani; date loro un taglio in croce, e fatele cuocere un poco in aceto con alquanto sale, indi lasciatele sgocciolare bene; ponetele in un alberello e copritele bene d'aceto, che rinnoverete dopo due o tre giorni.

      15. Cipolline nell'aceto. Scegliete cipolline piccole e bianche; mondatele del primo involucro e versatevi sopra dell'aceto bollente abbastanza per ricoprirle. Lasciatele freddare, avvertendo di non chiudere il vaso, e il giorno appresso, colate tutto l'aceto, unite alle cipolle del sale, pepe in grani, cannella in pezzi ed erba serpentaria, colmate l'alberello con nuovo aceto freddo, e riponetelo in un luogo fresco.

      17. Pomidoro in salamoia. Si possono conservare i pomidoro per l'inverno mediante la semplice salamoia. Prendonsi pomidoro perfettamente maturi, si collocano intieri e senza premerli entro adatti alberelli, e vi si versa sopra la salamoia composta di 300 grammi di sale per ogni litro d'acqua, avvertendo che i pomidoro rimangano totalmente immersi, al qual fine si sovrappone ad essi una lastra di lavagna od uno scodellino che entri facilmente nel recipiente, il quale devesi poscia tappare con pergamena e con un largo turacciolo di sughero. Si avverta, nel preparare la salamoia, di farla bollire e poi freddare prima di versarla sui pomidoro.

      18. Acciughe e Sardelle in salamoia. Prendete le acciughe o sardelle che volete salare, togliete loro la testa e le interiora, senza lavarle; preso poscia un alberello od un bariletto, a vostro piacere, copritene il fondo con uno strato di sale marino, disponete sovr'esso uno strato d'acciughe o sardelle, le une accosto alle altre colla parte grossa verso la periferia del recipiente e la coda verso il centro a guisa d'una ruota a fitti raggi: indi spargetevi sopra dell'altro sale, e continuate la stessa operazione sino all'ultimo, alternando sempre il sale ad ogni strato di pesce. Quando avrete empito intieramente il recipiente, versatevi sopra alquanta salamoia, composta di 300 grammi di sale per ogni litro d'acqua che avrete preventivamente fatta bollire e poi freddare e finalmente copritele con una lavagna che entri nel recipiente e sopraponetevi un peso. Dopo un mese rinnovate la salamoia.

      19. Pesci marinati. Le boghe, gli sgomberi, le acciughe, le sardelle, le anguille di mare e di fiume, gli zerri, i naselli, sono i pesci che per lo più si usano marinare. Ecco la maniera di procedere. Prendete i pesci che avete prescelto per marinarli; friggeteli in padella con olio, indi poneteli sur una carta sugante per farli alquanto prosciugare, e poi adagiateli in un recipiente adatto a suolo per suolo, spolverizzandoli di sale. Fate intanto soffriggere a parte in una casseruola con olio, dell'aglio trinciato e del rosmarino, a cui aggiungerete poscia tanto aceto che basti, lasciando bollire il tutto. Raffreddata che sarà questa concia, versatela nel recipiente in cui avete accomodati i pesci, ricoprendone questi totalmente, chiudete il recipiente e serbate pei bisogni. Così marinato, potrete mangiare il pesce anche dopo 7 o 8 ore.

      20. Tonno sott'olio. Prendete del tonno fresco, tagliatelo a pezzi e fatelo bollire per mezz'ora nell'acqua con molto sale, indi lasciatelo sgocciolare bene, in modo che abbandoni tutta l'acqua di cui si era imbevuto cuocendo, dopo di che accomodatelo a strati entro un piccolo barile od in un vaso di terra, o di latta, e ricopritelo di olio. Finalmente chiudete il recipiente e serbatelo in luogo fresco.

      21. Conservazione delle uova. Prendete la quantità di uova che volete conservare, osservando che siano ben fresche; ponetele in una salvietta che unirete e legherete ai quattro angoli, e così preparate immergetele in una caldaia d'acqua bollente, operando con delicatezza affinchè le uova non s'abbiano a rompere. Dopo che avranno bollito un minuto (che osserverete coll'orologio alla mano), ritirate le uova, toglietele dalla salvietta, avendole prima fatte sgocciolare, e, dopo asciugate e freddate, riponetele in luogo fresco ed asciutto, chiuse in vasi di vetro o d'altra materia. Mediante questa leggiera cottura i pori del guscio rimangono otturati da uno strato di albumina che il calore ha coagulato internamente, e così viene impedita l'influenza dell'aria e l'evaporazione. Queste uova possono conservarsi per parecchi mesi, e rimangono buone a tutti gli usi della cucina.

      22. Brodo in tavolette. Mettete al fuoco una caldaia con 15 litri d'acqua, 2 chilogr. di manzo nella coscia, 3 chilogr. di zampe di vitella, due galline vecchie spezzate, una grossa cipolla abbrustolita sulla brage ed un poco di sedano, senza sale.

      Fate bollire a fuoco lento, per circa sei ore, schiumando bene il brodo, e passate per pannolino


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