Storey. Keith Dixon

Storey - Keith Dixon


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allo stesso posto di quel branco di sfigati?’

      â€˜Non sono affari tuoi.’ Addolcì leggermente lo sguardo. ‘Mi dispiace che fossero qui quando sei arrivato.’

      â€˜Che cosa vuole? Perché ti gira intorno?’

      Lei lo freddò. ‘Probabilmente per la stessa ragione per cui lo stai facendo tu.’

      Poi si girò e se ne andò. Paul la guardò spingersi fuori nell’aria fredda, poi scosse la testa e si diresse verso il bagno. Pensò che era appena finito in un film di cui non capiva la trama e dove i personaggi non avevano senso.

      Più tardi capì che questo era il momento in cui avrebbe dovuto allontanarsi dal pub in macchina il più velocemente possibile.

      STAVA CHIUDENDOSI LA cerniera quando Tarzan e Gary entrarono — l’uomo alto, più alto di quello che Paul avesse pensato, abbassandosi sotto alla cornice della porta prima di poggiarvisi di schiena, Gary gettando uno sguardo sullo spazio piastrellato intorno a sé, fischiettando, controllando il bagno.

      Paul fece scorrere dell’acqua tra le mani e prese un fazzoletto di carta, chiedendosi cosa avrebbero fatto. Niente di serio, non in un pub affollato, probabilmente solo una conversazione per tastare il terreno. Lo aveva fatto anche lui quand’era più giovane, di imparare i trucchi del mestiere sotto supervisione.

      Disse a Gary, ‘Lui Tarzan, tu Jane?’

      Gary si voltò a guardare Tarzan — vedi, che ti avevo detto? Poi puntò il dito contro Paul.

      â€˜La tua bocca ti mette nei guai, non è vero? Non riesce a trattenersi. Stavamo dicendo, io e Tarzan, dicevamo che la tua boccaccia sarà la tua morte, un giorno. Dico bene, Tarz?’

      Tarzan annuì, incrociando le braccia per enfasi, con un’energia lenta, quasi letargica. Paul immaginò che avesse forza, ma nessuno stile. Sarebbe stato facile da neutralizzare mantenendosi lontano dalla sua portata.

      Gary era più basso di Paul, un uomo asciutto con la pelle grigia e un’agitazione costante in fondo agli occhi. Uno non si fiderebbe di lui per coprirsi le spalle e probabilmente lo vorrebbe sempre davanti a sé.

      Paul disse, ‘Questo posto puzza. Possiamo continuare la conversazione fuori di qui?’

      â€˜Questa non è una conversazione,’ disse Gary. ‘È una … come si dice, una dimostrazione.’

      â€˜Di cosa?’

      â€˜Di come stanno le cose. Tra noi e te. Se hai intenzione di intrattenerti con Minty, ci sono delle regole.’

      Tarzan disse, ‘E regolamenti.’

      â€˜Mi stai dicendo che ho bisogno del tuo permesso per parlare con qualcuno? Pensi che succederà? Neanche mi piace tanto. Non mi piacciono le bionde.’

      Gary rise e si voltò indietro di nuovo verso Tarzan.

      â€˜Non ti preoccupare, non è bionda naturale, non è vero?’

      Tarzan disse, ‘Non proprio. Non fino in fondo.’ facendo ridere di nuovo Gary, entrambi condividendo una specie di scherzo per iniziati.

      Paul disse, ‘Abbiamo finito qui?’

      â€˜No,’ disse Gary, ‘non abbiamo finito. Per chi lavori?’

      â€˜Che vuoi dire?’

      â€˜Lavori nelle assicurazioni. Per chi lavori?’

      Paul incontrò gli occhi di Gary e li fissò. ‘Non sono affari tuoi.’

      â€˜Sì, immaginavo che lo avresti detto. Fatto è che Cliff vuole sapere se sei chi dici di essere.’

      â€˜Se no?’

      â€˜Non so, non mi ha detto niente.’

      â€˜Che differenza gli fa? La società per cui lavoro è a Londra.’

      â€˜Quindi niente di male se ce lo dici, no?’ Si girò di lato e guardò Paul con sguardo congetturale. ‘Il fatto è che credo che abbia qualcosa in serbo per te.’

      â€˜La risposta è no.’

      â€˜Sì, immaginavamo che avresti detto anche questo. È per questo che abbiamo una specie di incoraggiamento per te.’

      QUANDO LO PORTARONO di nuovo fuori nel bar Cliff era al telefono e li fermò con una mano alzata prima che si sedessero. Gary prese il braccio di Paul e lo strattonò liberamente, ma lui rimase in piedi finché Cliff non ebbe finito, cercando e poi premendo il pulsante di fine chiamata con il dito indice.

      Ora Paul stava ascoltando mentre Gary diceva a Cliff cos’era successo nel bagno, che Paul non avrebbe detto per chi lavorava e non era interessato a quello che Cliff aveva in serbo per lui. Cliff annuiva ascoltando, storcendo la bocca, prendendola come se lo tenesse seriamente in considerazione. Poi indicò la sedia su cui Paul era seduto prima e Tarzan lo prese per le spalle e ce lo spinse sopra.

      Paul si domandò cosa pensarono di questo comportamento le altre persone nel bar — forse non lo notarono, o erano abituati a Cliff e i suoi uomini e non ci fecero caso. Forse era il tipo di pub in cui era consuetudine, dove venivano rotte bottiglie e le intimidazioni avvenivano ogni giorno.

      A Paul stava bene. Aveva trascorso un po’ di tempo a sud del fiume a Londra e aveva incontrato gente con cui non attraverseresti la strada per sputarci sopra. Una volta finì per trovarsi in una rissa nonostante indossasse la sua uniforme e fosse in servizio con due uomini della centrale: l’uomo che stavano cercando, Terry ‘Pit Bull’ James, sapeva che sarebbe finito dentro, ma voleva lo stesso fare abbassare la cresta a qualche poliziotto. Così Paul aveva imparato a preparare i pugni velocemente e duramente, a non aspettare di vedere dove portava la conversazione e se il delinquente si sarebbe calmato. Se aspettavi, eri già colpito. Perché, non lo sapeva allora, avrebbe passato tre settimane a risposo dal lavoro con un timpano danneggiato che non era ancora guarito.

      Cliff diceva, ‘Non sei uno da assicurazioni, questo lo so, ma non so chi sei. Guardati, seduto là, a fissarmi, chiedendoti cosa significa tutto questo.’

      â€˜So di cosa si tratta.’

      â€˜Lo sai? Allora dimmi. Ti darò un voto da uno a dieci.’

      â€˜Tu e questa banda siete annoiati. Non state guadagnando denaro — o a malapena — e pensate di avere trovato qualcuno da prendere di mira, qualcuno che vi intrattiene. Pensate che stia cercando di infilarmi nelle mutande di Araminta, per questo credete di avere una sorta di presa su di me. Del tipo che se faccio quello che volete, solo così potrò starle intorno come i Funboy Three.’

      â€˜Fatto interessante: mio padre conosceva il padre di Terry Hall negli anni Sessanta, lo sapevi? Non l’ho mai conosciuto di persona. Ad ogni modo, ti do otto su dieci, non male per un principiante.’

      â€˜Ho dimenticato le orge da ubriachi e i tentativi di suicidio?’

      â€˜Buffo che tu lo dica. Sono quasi morto una volta. Incidente d’auto. Un idiota oltrepassò la linea bianca e si schiantò dritto su di me, sulla Sewell Highway, appena passato il pub Devon, lo conosci? Mi ruppe un bel po’ di ossa e mi danneggiò il fegato, ma a parte questo niente di troppo grave. Occasionalmente soffro di mal di testa. Comunque, quando ero steso tutto rattrappito nella macchina pensai di morire. Mi chiesi se l’ambulanza sarebbe arrivata là in tempo o se avrei semplicemente esalato l’ultimo respiro. Non avevo male o roba così, probabilmente ero in stato di shock. Ma la morte mi interessa da allora, cosa si prova quando te ne vai veramente. È doloroso, ti tieni stretto con entrambe le mani, o è semplicemente come andare a dormire e non


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