L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia, alla giurisprudenza ed alla psichiatria. Cesare Lombroso

L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia, alla giurisprudenza ed alla psichiatria - Cesare Lombroso


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Questo malaugurato concorso si spiega per i maggiori profitti o le maggiori immunità che offrono ai rei i grandi centri. Ma questa causa non può esser la sola, perché se nella capitale è minore la vigilanza, più attiva e concentrata è la repressione, e se vi sono maggiori incentivi alle seduzioni, si aprono anche più larghe le vie al lavoro. Io credo vi agisca un'altra, un'influenza più potente di tutte, quella dell'agglomero, il quale spinge da per sè solo al delitto od all'immoralità.

      Chi ha studiato l'uomo, o meglio ancora se stesso, in mezzo ai gruppi sociali, di qualunque genere siano, avrà osservato come esso sovente vi si trasforma, e da onesto e pudico che egli era e che è tutt'ora da solo e tra le pareti domeniche, si fa licenzioso, e fino immorale[34].

      Quanti radunati in un club od in un'assemblea, per quanto assennata, non hanno lasciato, senza ribrezzo, insultare l'amico ed il maestro? E quanti non hanno gettato vilmente la pietra contro colui, che poco prima avrebbero sostenuto col massimo ardore! Un passo più in là, e voi vedrete l'uomo più onesto rubare per parere buon compagnone, giuntare al giuoco il novizio, o gettarsi nella più immonda libidine.

      Questa tendenza si fa maggiore quanto più i gruppi si fanno popolosi; dai cinque o sei scolari di campagna, alle migliaia d'operai di una fabbrica (ed ecco perchè i distretti manifatturieri[35] dànno più delinquenti degli agricoli), fino all'enorme massa d'uomini che la più lieve causa raggomitola nelle vie di Napoli e di Parigi, ed il cui grido si trasforma in una sentenza di morte. Una prova quasi diretta ce ne forniscono i gerghi, che abbiamo veduto assumere organismi sempre più complicati e tenaci, quanto più dalle associazioni innocenti e poco popolate si procede alle più fitte e criminose, e che anche nelle prime accennano pure ad una specie d'ostilità o di congiura verso gli estranei.

      Vi è, dice Bertillon, una specie di tendenza violenta e morbosa, a riprodurre negli altri i sentimenti ed i moti che vediam sorgere intorno a noi, e su questo, molto influiscono alcune circostanze, come: età giovane, sesso femminile e sopratutto l'agglomero di altri simili, che rende, nota Sarcey, più vive le impressioni naturali, che ciascun di noi risente in se stesso; l'aria è impregnata dell'opinione dominante, ne subisce gli effetti come nei contagi, ecc.—Si sarebbe notato che anche nei cavalli i grossi agglomeramenti sviluppano le tendenze alla sodomia.

      Gli istinti primitivi del furto, dell'omicidio, delle libidini, ecc., che esistono appena in embrione in ciascun individuo fino che vive isolato, massime se temperato dall'educazione, si ingigantiscono, tutto ad un tratto, al contatto degli altri[36].

      Nelle scuole e nei collegi, il più virtuoso impara dall'uno e dall'altro, e forse pur troppo anche dal maestro, i misteri del vizio. Tutto ciò, insieme col parallelismo che corre sempre tra lo sviluppo degli organi sessuali e quello del cervello, e colla migliorata alimentazione, ci spiega in parte il grande aumento dei reati di libidine, che è uno dei caratteri speciali della criminalità di questi ultimi anni, e s'accorda coll'aumento continuo della prostituzione, che appunto predilige i grandi centri. Ed ecco una delle cause perchè le donne delinquono di più nei paesi più civili; vi s'aggiunge, allora, a spingerle in braccio alla colpa, la falsa vergogna della relativa povertà, il bisogno del lusso, e le occupazioni e l'educazione quasi virile, che offrono loro i mezzi e l'occasione di delinquere nello stesso terreno degli uomini, coi delitti di falso, di stampa, di truffa.

      La civiltà aumenta alcuni delitti come alcune pazzie[37] (paralisi, alcoolismo), perchè aumenta anche l'uso delle sostanze eccitanti, quasi sconosciuto dal selvaggio, e divenute un vero bisogno nei paesi più civili; tanto che vediamo adesso in Inghilterra ed in America aggiungersi all'abuso dell'alcool e del tabacco quello dell'oppio, e perfino dell'etere, e il consumo dell'acquavite salire in Francia da 8 litri per anno a 30, dal 1840 al 1870.

      La civiltà, promuovendo la creazione e diffusione dei giornali, che hanno sempre una cronaca scandalosa, qualche volta anzi null'altro che questa, sono una causa di eccitare l'emulazione e l'imitazione dei criminali.—È triste il pensare come il misfatto di Troppmann fece salire a 500.000 le copie del Petit Journal e a 210.000 quelle del Figaro; ed ecco forse una ragione perchè si vide quel misfatto imitato, quasi subito, nel Belgio da Moustier.—Il danno loro fu provato ivi pure per uno strano reato. Si trovò, mentre era assente il padrone R..., scassinato il suo banco; si sospetta e si arresta un agente; e nella sua casa si trova la somma mancante, che egli confessa subito, piangendo, aver sottratto, ma senza nessuna prava intenzione: egli poteva, infatti, fruire di somme anche maggiori col consenso del padrone, in lui fiduciosissimo, e senza scassinare alcun armadio; nè venne a quel passo che per porre in pratica un colpo letto il giorno prima in un di quei sciagurati diarii. Il padrone dichiarò credere verissima questa scusa, sapendonelo lettore infervorato e di fatti lo riprese appena fu assolto.—Un altro esempio offerse Grimal: nel 73 a Parigi delibera di commettere un delitto per far parlare di sè, come nei giornali leggeva dei grandi malfattori; tenta un incendio, e, suo malgrado, non è creduto reo; maltratta la moglie che poi muore, e se ne denuncia l'autore, ma anche qui esce con sentenza di non farsi luogo; allora gli capita sott'occhio il processo della vedova Gras, e, per imitarla, getta sul viso di uno che gli era amico, dell'acido nitrico: l'amico muore, ed egli non che nascondersi narra a tutti la sua bella azione; il dì dopo, corre a leggere il Petit Journal, che raccontava il triste fatto, si costituisce egli stesso alla questura, dove si appurò che le idee dei suoi delitti gli vennero in capo in grazia dei romanzi giudiziarii e dei fatti diversi dei giornali che erano la sola sua prediletta lettura.—E altrettanto dicasi dei romanzi, di quelli in ispecie, che si intrattengono esclusivamente di bisogne criminali, come è triste vezzo oggidì nella Francia.—Nel 1866, due giovanotti, Brouiller e Serreau, assassinano una mercantessa strangolandola; arrestati dichiarano che il delitto fu loro suggerito dalla lettura di un romanzo di Delmons.—Alcuni, disse assai bene La Place, sortono dalla natura un organismo incline al male ma non son determinati all'azione che dal racconto e dalla vista dei misfatti altrui. Un pacco di 10 cedole rubate si trovò pochi anni sono avviluppato in una carta ove il ladro avea scritto queste triste linee di un romanzo di Bourrasque: «La coscienza è una parola inventata per spaventare i gonzi e costringerli a poltrire nella miseria. I troni e i milioni si guadagnano solo colla violenza e colla frode».

      Nelle grandi città, gli alloggi notturni pei poveri, a scarso prezzo, sono uno degli incentivi al delitto. Molti, dice Mayhew, sono trascinati alle Lodging House dallo sciopero; e dalle Lodging al furto.

      Le leggi politiche, e le nuove forme di governo popolare, imposte dell'irrompere del moderno incivilimento, ed in parte anche da una vera contraffazione di libertà, favoriscono, in ogni modo la formazione di sodalizi, sotto specie di comuni tripudi, o di imprese politiche, amministrative, o di mutuo soccorso. L'esempio di Palermo, di Livorno, di Ravenna, di Bologna, la storia di Luciani e di Paggi e quella di Crispi e Nicotera ci mostra quanto breve sia il passo dalle imprese più generose alla violenza più immorale, e fino, forse, al delitto. Nell'America del Nord alcune società giunsero al punto di commettere, impunemente, officialmente, il delitto, in mezzo a due delle più fiorenti città (New York e S. Francisco), e di farvi quasi legittimare la truffa.

      Le rivoluzioni politiche che in queste forme governative sono più frequenti, sia perchè agglomerano molte persone, sia perchè destano la violenza delle passioni, aumentano alcuni delitti. I reati di libidine che, prima del 1848, in Francia erano da 100 a 200, crebbero a 280 e poi a 505, ed insieme aumentarono i parti illegittimi.—La Spagna è un carcere, dice un illustre Spagnuolo (es un presidio suelto), dove si può commettere impunemente qualunque delitto, purchè si gridi in favore di questo o di quello, o si dia alla colpa un carattere politico. I graziati, in 5 anni, ammontaronvi a 4065, il quadruplo di Francia (Armengol, Estudios penitenciarios, 1873). Non è meraviglia, dopo ciò, se in Ispagna i delitti sono, in proporzione, più numerosi che altrove.—Al pari delle rivoluzioni, le guerre, appunto per l'aumento dei contatti e degli agglomeri, ingrossano le cifre dei delitti, come verificammo tra noi nell'anno 1866 (Curcio), ed in America del Nord nel 1862, durante e dopo la guerra (Corre, op. cit., pag. 78).

      Non occorre aggiungere parole, nè cifre per dimostrare quanto debba aumentare i reati l'agglomero nelle carceri, dove, come abbiamo appreso dalle confessioni dei rei medesimi, la maggior perversità è un titolo di gloria, e la virtù una vergogna. E la civiltà, aumentando i grandi centri carcerari, specialmente quando non costrutti col sistema cellulare,


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