L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia, alla giurisprudenza ed alla psichiatria. Cesare Lombroso

L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia, alla giurisprudenza ed alla psichiatria - Cesare Lombroso


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Infine vi hanno i criminali, che vengono nelle grandi città per commettere i crimini. Nelle piccole città, come dice bene Joly, conviene cercare le occasioni di fare il male; a Parigi le occasioni vengono a voi, vi strascinano. Gli stessi gaudenti ricchi sono causa di delitti, specie contro i costumi, e poi il delitto vi si può commettere con tali fraudi, così da lontano da non parere quasi delitto (Joly, o. c.).

      «Il Parigino puro sangue non s'è mischiato alle violenze della Comune (scrive Maxime du Camp) che in iscarsa misura; la schiuma della provincia fermentava in Parigi; tutti gl'impotenti, i vanitosi e gl'invidiosi vi approdano gonfi di sè e si credono atti a reggere il mondo per essere stati esaltati nelle bettole del villaggio. Parigi deve realizzare il loro sogno o perire; Parigi non sa neppure il loro nome, e per scontare sì grave delitto deve cadere».

      L'emigrante, dettavo già io nella 2ª edizione di questo libro (1876), rappresenta quella specie di agglomero umano che ha la massima facilità ed incentivo al delitto associato: maggiori bisogni, minore sorveglianza, minore vergogna; maggior agio di sfuggire alla giustizia, maggior uso del gergo; ed i ladri sono quasi sempre nomadi (Vedi Vol. I, Sul gergo). Gli emigranti abbruzzesi formarono il maggior contingente della banda Mancini (Jorioz). La piccola emigrazione dei Garfagnini ai lavori delle cave di Carrara dà luogo a delitti, ancora dopo finita perchè ne tornano dopo bevoni, bestemmiatori e addetti a società segrete (congiurini), ed erano anche nei secoli addietro causa di delitti (De Stefani, Dell'emigrazione di Garfagna, 1879, Milano).—La banda di Fiordispini era, in origine, composta tutta di stagnai, cerretani, mietitori, merciai ambulanti, i quali, già del resto, si segnalavano pur troppo, anche nel delitto sporadico.

      Anche quegli emigranti che più dovrebbero rifuggire dal delitto, come coloro che pellegrinano, solo per principio religioso, offersero una cifra notevole alla criminalità associata. Il vocabolo di mariuolo par certo derivasse da quei pellegrini di Loreto o di Assisi, che usavano gridare in coro: Viva Maria, commettendo nel medesimo tempo stupri e ladronecci, che credevano espiare col pellegrinaggio (Lozzi, Dell'ozio in Italia. Firenze, 1870), il quale riesciva per loro, così, un comodo mezzo al delitto e un altro ancor più comodo per la penitenza, una specie di quella famosa lancia che feriva, ma subito dopo guariva le ferite. Una prova sicura di ciò ho rinvenuta testè in un curioso decreto del Re di Francia datato dal settembre 1732, che richiama altri decreti del 1671 e 1686, emanati appunto per impedire i pellegrinaggi, i quali sono dichiarati causa frequente di gravi delitti[50].

      Forse per ciò i paesi dove hannovi santuari celebri sono, in genere, più malfamati, come osservava D'Azeglio ne' suoi Ricordi.

      Ed ecco una nuova causa per cui differisce nel rapporto degli omicidi colla densità, l'Italia dalla Francia, che ha nell'ultimo undicennio 1880-90 una quota media di soli 11.163 emigrati, mentre l'Italia giunge, nel 1892, a 246.751 (124.312 permanente) (Statistica dell'emigrazione italiana, Roma, 1894).

      3. Natalità.—Questi studi sull'emigrazione risolvono in gran parte un altro problema che appare completamente contraddittorio in Italia e Francia: parrebbe cioè, che data l'influenza della densità su alcuni reati, essi dovrebbero variare col variare della natalità—e che p. es.: i delitti di furto, i quali crescono colla maggiore densità dovrebbero crescere colla maggiore natalità, eppure in Francia dove vedemmo gli stupri e gli assassinii crescere col massimo della densità essi crescono poi in ragione inversa della natalità.

      In Francia fu fatta già prima da Corre e di poi da Joly[51] l'osservazione che la minima natalità è in quei dipartimenti in cui si ha il massimo di delitti:

Natalità Delitti c. le persone Furti Stupri
19,00 64 83 17
16,47 66 99 26
14,05 89 186 29

      Ma la minima natalità è in Francia in relazione diretta coll'immigrazione di stranieri, tanto più che, come scoperse Maurel (Revue Scientif., 2 nov. 1895), dove è minore natalità è anche una minore mascolinità; or come nota il Joly, per Cette e Marsiglia il vuoto della popolazione per la diminuzione delle nascite è riempito dagli immigranti esteri, specie Genovesi e Calabresi che vi dànno causa a un aumento di reati, aumento che non si noterebbe senza essi; vi sono interferenze date da una parte dalla prolificità degli operai e dall'altra dall'avarizia e conseguente sterilità del contadino; così dove v'è agglomero di operai, come nella Senna inferiore, nel Nord, Pas de Calais in confronto di Chère e Indre, c'è un maggior numero di reati malgrado la maggior natalità.

      Ma nel complesso quell'antagonismo predomina; così il centro di Parigi con una parte della Champagne e Normandia e tutti i dipartimenti mediterranei, tolto Gard, offrono un abbassamento brusco di natalità, e un innalzamento brusco di criminalità (Joly).

      Così dice Guy, in Tarn e Garonne senza comunicazioni, poverissimi, senza risorse, vedi aumento di popolazione e meno delitti, mentre le comuni ricche e fertili si spopolano rapidamente e hanno più delinquenti e più immigrazione (Joly).

      Viceversa, Bretagna, Cher, Senna, Drôme, Vienna, Vandea hanno più figli legittimi, e meno delitti e più matrimoni e non tardivi.

      Tutto questo è in rapporto non tanto colla natalità, come coll'emigrazione esterna che ne corregge i vuoti, e, come vedremo fra poco colla ricchezza, e ancora coll'avarizia che vien dalla ricchezza (Vedi Cap. VIII).

      Ma quanto vi possa l'immigrazione ce lo mostra il fatto che noi troviamo la legge inversa in Italia che non ha immigrazione, ma anzi emigrazione nel rapporto del 193 per 100.000 abitanti per anno[52].

      Infatti, nei paesi nostri più celebri per criminalità, e anche per povertà, notasi quasi sempre il massimo della nascite. Difatti, durante il dodicennio 1876-88, per ogni 1000 abitanti, si sono avute annualmente, in media, nell'Italia meridionale e insulare 40 nascite, e solo 36 nelle altre parti d'Italia insieme considerate.

      Così in Sicilia, alle 4 provincie più funestate da omicidii[53]: Girgenti, Trapani, Caltanissetta, Palermo, corrisponde 3 volte il massimo di nati.

      Qui è, oltrecciò, in gioco un'altra causa, la mancanza di inibizione, dovuta al calore, che fa dimenticare tutte le precauzioni economiche nel concubito.

      Del resto il forte delle nascite nell'Italia meridionale, come ben mi faceva notare il Del Vecchio, è paralizzato dalla massima mortalità e dall'emigrazione.

      Per cui malgrado il maggior numero delle nascite si trovarono presenti in ogni focolare nel 1881 in Sicilia 4,10 persone, in Basilicata 4,5, mentre nel Veneto vivono 5,17 e in Toscana 4,92.

      Osservando (R. scientif., oct. 1895) i paesi a massima e a minima natalità in Europa (1871-90):

Inghilterra 34,0 Germania 38,1
Italia 37,3 Ungheria 44,0

      e quelli a minima:

Francia 24,6 Irlanda 24,9 Svizzera 29,4

      non vediamo una coincidenza parallela per gli omicidi che in Italia e Ungheria fra i primi, in perfetto contrasto coll'Inghilterra e Germania con molta natalità e pochi omicidi.

      Delle nazioni a minime natalità, solo l'Irlandese ha dato una cifra minore di omicidi.

      Quanto ai furti, se in Italia, Inghilterra e Germania corrisponde un numero maggiore di furti


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