L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia, alla giurisprudenza ed alla psichiatria. Cesare Lombroso

L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia, alla giurisprudenza ed alla psichiatria - Cesare Lombroso


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cui nelle grandi linee vien meno ogni parallelismo.

      4. Residenza urbana e rurale.—Un altro lato della influenza della densità viene illustrato dalla residenza urbana o rurale. Dobbiamo sopratutto al Fayet, al Socquet ed al Lacassagne delle ricerche accurate in proposito.

      Dai loro studi emerge, che gli accusati in genere rurali, erano più numerosi dal 1843 al 1856, mentre gli urbani li superano sopratutto dal 1863 in poi[54].

      L'emigrazione dalle campagne nelle città è tanta che costituisce un quinto della popolazione urbana: e vi va la parte migliore, più intelligente, abbassando il livello delle campagne e riportandone i vizi e le abitudini cittadine.

      In complesso gli accusati di delitto contro la proprietà hanno diminuito nelle campagne di circa 2⁄3, nelle città della metà, così:

       nel 1848 accusati rurali 73%; urbani 64%

       nel 1878 accusati rurali 27%; urbani 36%

      Gli accusati di crimini contro le persone sono in maggior numero nei rurali nel periodo dal 1823 al 1878, però scemando dopo il 1859 e molto più che non scemino gli urbani.

      Nei delitti contro le persone gli accusati infatti erano:

rurali cittadini
nel 1850 1819 830
» 1851 1894 836
» 1870 1180 732
» 1871 1239 603

      Quanto all'omicidio il Socquet mostrò che nell'epoca più antica, nel 1846-50, gli accusati rurali superavano i cittadini del triplo, come 76 a 20%, mentre nei periodi moderni, 1876-80, solamente del doppio, 63 a 31%: dunque la criminalità diminuì certo nelle campagne e aumentò nelle città.

      Quanto all'assassinio gli accusati erano:

rurali cittadini
% %
nel 1846-50 72 65
» 1876-80 26 31

      Diminuirono dunque, nei tempi ultimi nelle città e nelle campagne, ma molto più in queste che in quelle.

      Nei delitti contro il pudore sugli adulti, i campagnoli ebbero (certo per la mancanza della valvola della prostituzione) la proporzione più grande in addietro, e negli ultimi anni ebbero:

rurali cittadini
% %
nel 1846-50 74 24
» 1876-80 67 27

      con una diminuzione più grande che non nei cittadini, i quali, anzi tendono ad aumentare.

      Nei delitti contro il pudore sui fanciulli, il numero degli accusati dal 59% nel 1846-50 calò a 53% nel 1876-80 nei campagnuoli, mentre nei cittadini da 39% crebbe a 45% (Socquet) perchè favoritovi dall'ozio e dagli abusi alcoolici e dei raffinamenti della sazietà.

      Quanto all'aborto più chiara è la prevalenza urbana pressochè il doppio, e il triplo anzi negli ultimi anni, mentre è inferiore quasi di un terzo negli infanticidi, certo per la maggiore facilità di trovare mezzi e complici che trovano le cittadine e la minor tema di essere scoperte.

Aborto: 1851-55 1876-80
accusati campagnuoli 9,3 4,2 p. milione d'abitanti
» urbani 19,6 14,5 »
Infanticidio:
accusati campagnuoli 32 35 »
» urbani 21 22 »

      (Socquet, Contribution à l'étude de la criminalité en France 1826-80).

      La curva dei reati contro la proprietà mostra che le crisi economiche ebbero più eco in campagna che in città (Lacassagne, o. c.).

      Le rivoluzioni, le vendemmie hanno un'influenza differente sopra il numero degli accusati in città ed in campagna: quelli di campagna crescono, p. es., negli anni di abbondante vendemmia. Ma le rivoluzioni politiche non si fanno sentire su loro che poco e solo negli anni seguenti alle crisi rivoluzionarie, mentre nei cittadini subito ed intensamente (Lacassagne).

      I due centri urbano e rurale hanno delitti proprii. I delitti di campagna sono selvaggi, feroci, di vendetta, di cupidigia ecc.; nelle città dominano la pigrizia, le passioni carnali, il falso.

      Questo fenomeno dell'aumento dei reati di libidine, e diminuzione relativa di quelli di sangue che è adombrato dalla proporzione fra la popolazione urbana e la campagnuola, giganteggia quando si studia il delitto nelle capitali, propriamente dette.

      Così in Francia, Parigi, dipartimento della Senna puro, l'omicidio (19,9) ha già subito una cifra inferiore a quelli dei dipartimenti che la circondano, Seine et Oise che dà 24,3 ed Oise che dà 25,8 (Ferri), ed è ancora più inferiore nell'infanticidio; mentre nello stupro sui fanciulli dà le cifre massime e nei furti dà pure cifre assai più grandi, 244.

      Così in Italia per reati contro la fede pubblica (v. s.), le capitali Torino, Venezia, Bologna, Roma emergono sulle provincie vicine; e così pure nei reati contro il buon costume (Torino, Genova, Venezia, Bologna, Roma, Napoli e Palermo). Invece negli omicidi non si vede emergere che Roma per le cause che noi toccheremo, e in parte Torino, essendo tutte le altre città capitali in diminuzione (V. p. 69).

      Vienna dà 10,6 omicidi su un milione d'abitanti, mentre l'Austria dà 25, ma dà furti 116, mentre l'Austria 113.

      Vero è che a Berlino dal 1818 al 1878 i reati contro la proprietà, furti e frodi sono diminuiti non ostante la gran fluttuazione della popolazione; come anche il vagabondaggio; mentre invece i reati contro le persone sonvi—salvo nell'anno della guerra, il 1870—in aumento (Starke, op. cit., Arch. di Psich., V, 111), pure le sue cifre d'omicidi sono inferiori a quelle delle provincie; 11,6% su un milione d'abitanti, mentre in Breslau 18,2, Magdeburg 12, Constanz 16; invece nei furti, 449, Berlino è superiore a tutte le altre provincie meno una.

      Più spiccato è il fenomeno in Londra dove si notava che attualmente le persone sospette in libertà si calcolavano, su 100.000 abit., 15 in Londra, 50 nelle altre città inglesi e 61 nella campagna.

      Di case sospette Londra ne ha 3 o 4 su 100.000 abitanti, le campagne 3,9 e le altre città 18.

      Aggiunta.—A


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