L'idolo. Gerolamo 1854-1910 Rovetta

L'idolo - Gerolamo 1854-1910 Rovetta


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nel mondo della luna. Non so se mi spiego...

      Il dottore le risponde, approvando col capo, che si spiega benissimo.

      — Non sa, non immagina l'amore altro che dalla letteratura, dal teatro... e non è per lei altro che il Romanzo di un giovane povero.

      — Oppure il Padrone delle Ferriere, che e più istruttivo.

      — In conclusione, Emma non pensa a niente, non le importa niente di nessuno; prende tutto con indifferenza, anche la corte che le fa Nino Sebastiani e... non capisce niente. (Con due occhiate: una innalzata al cielo, l'altra rivolta al dottore, piena di rimpianto) Età felice!

      Il dottore (continuando ad accarezzarle la mano, a premerle leggermente le ginocchia; con filosofia) Da brava: tutte le età hanno i loro vantaggi e i loro inconvenienti; e in quanto ad Emma, trovo appunto regolare che lo sviluppo fisico preceda lo sviluppo morale. Regolare ed opportuno: così — vero? — è possibile guidarla, consigliarla, farle fare tutto ciò che potrà riuscire più conveniente per il suo bene. Invece, non prevenendo l'avvicinarsi della crisi, sappiamo noi che cosa ci può capitare? Possiamo prevedere.... le conseguenze? Emma, siamo d'accordo, è fredda di temperamento; è un po'... clorotica, potrà anche accontentarsi di essere amata; ma, d'altra parte, quella sua stessa mancanza di uniformità di carattere..., certi languori... Se avesse bisogno lei di amare? Allora diventerebbe forse pericoloso. (Pausa: poi ripigliando) Potrebbe perdere la testa — vero! — per un poco di buono, e in tal caso che cosa si fa? Esauriti gli argomenti persuasivi — sicuro — noi dovremo sempre finire coll'accettare anche il poco di buono e firmare la ricevuta.

      La signora Letizia (con calma, senza scomporsi) Mi spaventa, dottore!

      Il dottore. Mah! (Pausa: espressione quasi truce a furia di essere grave e severa). Bisogna prevedere per prevenire. Una volta Emma già maritata, a posto... se le succedesse anche, per un'ipotesi, per una combinazione come ne succedono tutti i giorni, d'innamorarsi... non andrebbe a finire il mondo: anzi, tutt'altro! — È sempre un disastro, un infortunio riparabile quando, parliamoci chiaro, non finisce per essere poi, addirittura, un beneficio. Io direi dunque, per il momento, di non pensarci nemmeno a don Carlo Borghetti. È un fisico troppo sanguigno, una natura troppo energica; prende tutte le cose troppo sul serio, ed Emma finirebbe forse coll'essere sacrificata; mentre tutto al contrario, per quello che si può prevedere, perchè il matrimonio rappresenta sempre un'incognita, con Nino Sebastiani, finirà presumibilmente col fare a suo modo. Ho parlato, alla lontana, colla madre... del Sebastiani (pausa). Sarebbe — pare — contentissima; per il momento fisserebbe a suo figlio — dice lei — un assegno annuo di circa ventimila lire; — quindicimila ne porta l'Emma in dote?.. — dunque, diremo — aspetti un po' — quindici e venti, trentacinquemila — si può fare anche una vita buona, senza pensieri. E poi tre, o quattro volte tanto, in avvenire. Il più lontano possibile — vero? — La signora Sebastiani ha un vizio di cuore ancora compensato, ma, coi dovuti riguardi (pausa), come l'ho tacconata una prima volta, spero di poterla far tirare innanzi magari anche per una ventina d'anni! Nino poi, in quanto a salute, salvo casi impreveduti, potrei anche garantire. Ha un aspetto appariscente, l'indole... d'un cagnolino: oggi sta dietro e obbedisce alla mamma: domani farà altrettanto colla moglie. Se frequenta un po' il palcoscenico, se scrive qualche commedia... roba che passa. Capirà anche lui che una volta ammogliato — vero? — dovrà fare l'uomo serio. — Oggi l'Emma dove è andata? Al lawntennis?

      La signora Letizia. No; è andata con Fanny ad una conferenza al Circolo artistico-letterario. Non aveva mai sentito conferenze...

      Il dottore. Quel certo Giordano Mari? (pausa: poi) Già, avevo anch'io un biglietto, ma poi — al solito — non ho avuto tempo d'andarci (un profondo sospiro). Sono preso, come si dice, per il collo. Ho finito per far colazione... quasi al tocco. Anche con Venceslao... direi, potrebbe parlarne di questo Sebastiani. E in quanto ad Emma, cominceremo un giorno o l'altro, con un po' di quiete, a tastar il terreno.

      La signora Letizia. Venga domani a colazione...

      — A che ora? Perchè alle dieci ho l'ospedale.

      — Venga alle dodici. (Dopo un momento, interrompendo il dottore che intanto ha continuato a lamentarsi, sedendo più comodo e accavallando le gambe, d'essere in gran ritardo e di non poter nemmeno respirare per le molte visite che ancora gli rimangono da fare) Devo dirle proprio tutta la verità? Io l'Emma... non la capisco! Non me la spiego! E sì, che sono sua madre! Mai una tenerezza, un momento d'espansione — nemmeno d'allegrezza; di quell'allegrezza affettuosa che hanno tutte le ragazze....

      Il dottore (fisso, cupo, aggrottando le ciglia) Invece... in certi momenti si mostra nervosa?... È facile all'irascibilità?...

      La signora Letizia (continuando)... passano settimane senza che venga a darmi un bacio; anche la sera devo sempre essere io la prima. Mai nessuna confidenza, e come fa con me, tal e quale con quel... buon uomo di suo padre!...

      Il dottore (conferma, ripetendo come un'eco) Buonissimo.

      La signora Letizia. E così pure rimane dei giorni interi senza dirmi una parola...

      — Un po' dispettosa — vero? — un po' contraddicente?

      — E mentre io sono impensierita per non potermi spiegare il suo malumore, i suoi capricci, la sua cattiveria, il suo mutismo, e comincio anche ad inquietarmi per la sua salute — ecco, non la sento a discorrere, a ciarlare, a magari ridere come una matta, colla sua cameriera? Di amiche ne cambia una ogni quindici giorni — come faceva colle bambole quand'era bambina. Adesso è un pezzo che tocca alla Fanny... Ma poi durerà anche colla Fanny?... No, no; creda, è proprio vero quello che le ho detto: Emma non pensa ad altro che a divertirsi, e non le importa niente di nessuno! Del resto... (la bella signora guarda il dottore con un'espressione che vuol dire... e dice molte cose), del resto... sarà meglio per Emma — non è vero, dottore?

      È questa la solita ripetizione di tutti i giorni: quando il dottore comincia a lamentarsi delle troppe visite che ha da fare, la signora Letizia comincia, per suo conto, a lamentarsi della figliuola che non ha cuore.

      È così — ed è sempre stato così, e nient'altro — il loro amore: il bisogno di lamentarsi sempre e di compiangersi l'un l'altra per quelle piccole infelicità... che fanno loro tanto piacere!...

      Una grande scampanellata.

      Il dottore, senza turbarsi, abbandona il braccio della signora Letizia.

      — Visite?

      Una seconda scampanellata.

      Tutti e due quasi insieme:

      — Venceslao.

      Il cavalier Venceslao, quando rientra nel seno della sua famiglia, ci tiene ad avvertire ch'è proprio lui, perciò ha imposta la regola al portinaio che «per il padrone» si debba suonare due volte.

       Emma (entrando di corsa nel salottino, e precipitandosi addosso alla poltrona della mamma, stampandole sulla bocca due bacioni collo schiocco) Oh, mamma, mamma; che fascino! Che arte! Che maraviglia! Come ti saresti divertita! E anche tu, dottore, perchè non sei venuto! Hai fatto malissimo! Che cosa grande! (un altro abbraccio impetuoso, nervoso, altri due baci sul viso della mamma ancora più risonanti).

      La signora Letizia (alzandosi mezzo soffocata, allontanando, come difendendosi, la figliuola) Emma! Emma! Che fai? (guardandosi nello specchio, un po' inquieta per l'amabile incarnatino delle sue guance) Una conferenza!... Si sa, poi, che cosa può essere di straordinario! (Si accomoda la bionda capigliatura a ricci che la figliuola le ha mandata un po' di traverso). Corri sempre da un'esagerazione all'altra!

      Il dottore (crollando il capo con aria di sussiego e di sprezzo) Adesso sono di moda i conferenzieri (pausa, poi coll'intenzione di fare dello spirito) i quali non sono poi altro che predicatori vestiti da uomo!

      Emma (subito: con slancio) Sei uno stupido!

      La signora Letizia (richiamando la figliuola al dovuto rispetto) Oh! Oh! Oh!...


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