L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia, alla giurisprudenza ed alla psichiatria. Cesare Lombroso

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vagabondi

       di cui 13 soli furono tenuti responsabili.

      Può ben dirsi in complesso che i grandi reati contro le persone (ferimenti in ispecie) e la proprietà (furti e grassazioni) sieno i più infetti d'alcoolismo ed in complesso più quelli che questi.

      Rispetto all'influenza del vino sulla criminalità in Italia possiamo trarre dall'opera del Fornasari questi dati riflettenti i più importanti reati. Vedi Tav. II e Fig. 3.

      Tav. II. ITALIA

      Fig 4.

      Egli servendosi, oltrechè dei dati riportati nella detta tavola, anche del movimento dei prezzi medi annuali di cinque mercati: Milano, Firenze, Roma, Avellino e Cagliari, giunge a queste deduzioni:

      1º Un rincaro del vino porta sempre una diminuzione di grassazioni, molto spesso anche d'incendi e danni; talvolta però porta un aumento negli altri reati contro la proprietà, in modo simile a quanto avviene quando rialza il prezzo dei cereali: viceversa pei ribassi. I reati contro il commercio e i falsi non se ne risentono.

      2º Il furto, tanto semplice che qualificato, va gradatamente diminuendo da 196 e 160 nel 1880; a 105 e 107 nel 1887, mentre il valore e il consumo dell'alcool diminuisce; però i furti crescono mentre l'alcool continua a diminuire.

      3º Il vino è il fattore principale e più potente nella determinazione dei reati contro le persone: tutte le varie specie di tali reati risentono in generale l'influenza delle variazioni che si verificano nel prezzo di esso; particolarmente variano inversamente al variar del costo del vino le ferite e percosse e i reati di competenza pretoriale quasi senza eccezioni, sufficientemente pure gli omicidi e ferimenti con morte. Così le ferite e percosse, nel 1887-88, col calar del prezzo del vino, crescono, da 158 ch'erano nel 1886, a 180 e a 192, e calano subito a 178 crescendo, nel 1889, il prezzo del vino. Invece le diffamazioni e ingiurie sono affatto indipendenti dal costo del vino.

      Tutti gli altri reati ne risentono alcuni poco, altri nulla; quelli però contro la pubblica amministrazione e in particolare le ribellioni e violenze a pubblici ufficiali, 1881-88, ne risentono moltissimo[68].

      Per l'influenza dell'alcool sulla criminalità del Regno Unito della Gran Brettagna e Irlanda lo stesso autore trovò:

      1º Agli aumenti nel consumo dell'alcool corrispondono con sufficiente ma non precisa frequenza[69], diminuzioni nei crimini contro la proprietà senza violenza, e quando esso scema si hanno quasi del pari aumenti e cali; ma un po' più spesso aumenti di detti reati: nel 1875-76, p. es., aumentano mentre il consumo d'alcool cresce, ma poi nel 1877-78 crescono quando questo cala.

      2º Sui crimini contro la proprietà con violenza il consumo dell'alcool non ha chiara influenza.

      3º I crimini contro la proprietà con distruzione dolosa a preferenza calano col maggior consumo dell'alcool; infatti dal 1870 al 1875 e dal 1863 al 1865, mentre il consumo dell'alcool va aumentando, questi perciò diminuirono da 276 a 260 e da 519 a 238, con eccezione però del periodo 1848-55, in cui il consumo dell'alcool e quello dei reati va aumentando di pari passo; diminuendo poi il consumo dell'alcool, questi delitti; aumentano o diminuiscono indifferentemente; così alla diminuzione costante del consumo durante il quattordicennio 1875-89, corrisponde ora aumento ora diminuzione di reati.

      4º I crimini di falso e contro la circolazione monetaria scemano anch'essi collo scemare del prezzo del vino fino al 1884, ma poi rimontano indipendentemente da esso.

      5º I crimini contro le persone mostrano di essere legati al consumo dell'alcool e degli alcoolici aumentando gradatamente coll'aumentare del prezzo dell'alcool, come nel periodo 1848-57, ma non diminuiscono col diminuire di esso nel periodo 1873-89[70].

      6º Gli altri crimini non hanno un rapporto troppo chiaro, i delitti e le contravvenzioni scemano a preferenza quando scema il consumo dell'alcool[71].

      Circa l'influenza del vino nella Nuova Galles del Sud non troviamo chiara corrispondenza che coi furti e le ricettazioni di res furtivae e i furti di cavalli e gli incendii, i quali quando aumenta il consumo dell'alcool (1884, 1891) o sono ad una cifra alta o aumentano; per bere molto se mancano denari si ricorre al furto. Non risentono alcuna influenza invece gli altri reati contro la proprietà. E neppure gli stupri e poco chiaramente gli assassini e tentati assassini e gli omicidi e i ferimenti; meno netto ancora è il rapporto per i reati di competenza inferiore.

      Infatti i furti danvi il massimo 737 p. 100.000 nel 1882, quando è massimo il consumo del vino (0,85), diminuendo con esso fino al 1885 a 583 (consumo 0,65), e risalendo col risalire del consumo fino al 1889 in cui dànno un massimo 608 (0,83 di consumo).

      Quanto agli assassinii invece e ai loro tentativi dànno il massimo 31 (1888) e il minimo 14 (1876) con cifre medie quanto al consumo del vino (0,82, 0,76). E viceversa al minimo e al massimo di consumo (1882, 1886) corrisponde una cifra media di assassinii[72].

      Anche qui devesi notare che per quanto l'alcoolismo sia un fattore influentissimo, pure, anche dove più flagella non colpisce al di là del 77%, e che vi hanno reati come lo spergiuro, il falso, la bancarotta ecc. che non ne sono minimamente influiti.

      7. Alcoolismo in antagonismo col crimine.—Anche ci deve colpire il fatto che nei paesi più civilizzati e che pure abusano di alcoolismo, come la Nuova Galles del Sud e anche l'Inghilterra, l'azione sua va facendosi sempre più incerta e lieve.

      Ed ora Bosco ci mostra che negli Stati Uniti solo il 20% degli omicidi è dedito all'ubbriachezza, mentre il 70% è anzi temperante (op. cit.).

      E già dal bel lavoro di Colaianni, dal mio (Alcoolismo, 1892), sopratutto dalla bellissima monografia dello Zerboglio[73], ciò si tentava spiegare (come si spiega quell'altro fatto contraddittorio che dove è il maggior consumo degli alcoolici, è spesso minor numero di delitti), non perchè l'alcool non porti i suoi terribili effetti sugli individui, ma perchè non se ne abusa che quando la civiltà assai progredita ha dato i suoi frutti, proteggendoci colla maggiore inibizione e attività psichica dai grandi reati; infatti l'Inghilterra, Norvegia, Germania, paesi di massimo consumo d'alcool, dànno come dimostra Zerboglio minori reati della Spagna e Italia che bevono assai meno.

      E nella tabella più recente dell'alcoolismo in Europa si vede che alcuni dei paesi che dànno maggior consumo di alcool come, p. es., Inghilterra, Francia e Belgio dànno cifre minori di omicidi.

      Consumo di alcoolici (equivalente in alcool puro per abitante (galloni)):

Omicidi
p. 100.000 ab.
Austria 2,80 25
Spagna 2,85 74
Germania 3,08 5,7
Italia 3,40 96
Inghilterra e Galles. }
Irlanda } 3,57 5,6
Scozia }
Belgio 4,00 18
Francia
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