L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia, alla giurisprudenza ed alla psichiatria. Cesare Lombroso

L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia, alla giurisprudenza ed alla psichiatria - Cesare Lombroso


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di senso morale, che più specialmente spinge alla truffa, come qualche volta all'omicidio e all'oscenità criminose (Charcot, op. cit.).

      Un dottore aveva perduto così il senso morale, da farsi rubare dalle amanti il denaro pel giuoco. Quando l'amante adultera entrò in convento diede in ismanie tali, rotolandosi per terra, mordendo i tappeti, che la moglie gli ricondusse essa stessa l'amante.

      Una donna per le atroci sofferenze della astinenza morfinica fu obbligata a prostituirsi per procacciarsene.

      Una donna perversa fin da bambina divenata morfinomane, assassinò una sua bimba di 5 anni e sostenne che era trascinata agli impulsi sanguinosi della morfina (Guimbail, Annale d'hygiène publique, 1891). Il morfinomane perde per gradi il potere di reagire, alle tendenze impulsive finchè eguaglia e quasi supera il fumatore d'Haschisch in cui le tendenze criminali sono così frequenti.

      Un chinese per procurarsi il denaro per fumare, giuoca perfino le proprie dita falange per falange, di cui stacca con un'ascia una falange ogni volta che perde.

      Il dott. Lamson, morfinomane, avvelenò con morfina un suo cognato, senza comprenderne la gravità.

      Nell'astinenza forzata, si hanno insieme alle manie e alle melanconie, una tendenza al suicidio, omicidio, ma sopratutto al furto per procurarsi il veleno (V. Guimbail, o. c.).

      Marandon de Montijel riferisce il caso di un avvocato che vedendosi rifiutata la morfina, in un bastimento, ne rubò con iscasso la provvisione di bordo.

      Una isterica morfinomane, di 28 anni, truffa, dando un falso nome, e compra per un valore di 120 lire di merci in un magazzino, e con imprevidenza strana ritorna nel magazzino pochi giorni dopo riportando una parte degli oggetti rubati dicendo che non le convenivano: aveva venduto tutto, argenteria, libri, per comperarsi morfina, e doveva ancora 1600 lire per questa al farmacista: e quando egli si rifiutò di dargliene altra commise il reato.

      I morfinomani in complesso hanno la perdita del senso morale; tanto più viva quanto maggiore è la dose. Possono avere allucinazione e pazzia ma soprattutto hanno tendenze impulsive. Così uno taglia il capo di un compagno credendo di ferire un porco.

      14. Mais guasto.—Anche il maiz guasto può considerarsi come criminogeno.

      Già le osservazioni esperimentali mi avevano mostrato che i polli, i cani, docili e buoni, nutriti a maiz guasto diventavano dopo qualche tempo feroci. Ma già nei miei Studi clinici sulla pellagra (1872) e nel Trattato sulla pellagra (Torino, 1890) ho esposto le storie di rei il cui movente risaliva alla pellagra ossia all'uso del maiz guasto. Così uno affamava i figli per avarizia, e ne uccise uno perchè per sfamarsi gli rubava alcune patate nel suo campo; ed una donna gettava nel pozzo quasi pubblicamente il proprio neonato. Un altro rubava per sfogare l'enorme voracità, per cui dicevami: «Sarei capace di mangiare un uomo». In ambedue la pazzia morale era acquisita in età matura, dall'avvelenamento maidico.

       Indice

      La corrispondenza assoluta, come era compresa dai più, pochi anni sono, della criminalità coll'istruzione è dimostrata ormai un errore. È noto purtroppo come il delitto in Europa aumenti malgrado che certo vi aumenti l'istruzione.

      Le tre provincie di Torino, Genova, Milano, che diedero il minimo di analfabeti in Italia, un scolaro sopra 7 a 14 abitanti, videro negli ultimi anni aumentarsi di un terzo i reati, da 6983 a 9884 (Sacchi, Studi intorno all'indirizzo educativo, 1874).

      Marro trovò su 500 rei e 500 onesti di Torino:

rei onesti
Analfabeti 12% 6%
Che sanno leggere e scrivere 75% 67%
Istrutti 12% 27%

      con prevalenza è vero di analfabeti, ma anche di gente che sapevano leggere e scrivere nei rei.

      Moreno a Palermo nel 1878 constata che 53 reati furono commessi alla scuola, 34 da scolari e 19 da maestri, a cui pare dunque che l'istruzione non potesse mancare (Lombroso, L'Incremento al delitto, pag. 80).

      Il Curcio conta fra noi 1 condannato sopra 333 letterati, 1 sopra 484 analfabeti; ma poi, facendo molte giuste esclusioni, riesce a cambiare le proporzioni in 1 ogni 284 illetterati, 1 ogni 292 letterati; cifre che si equilibrano con un lieve aumento di colti fra i rei. E queste assai scarse differenze si fanno in alcune categorie ancor meno salienti. Tre settimi dei condannati ebbero un'istruzione elementare; metà dei rei contro il buon costume, metà dei rei di contravvenzione, 10⁄25 dei rei contro le persone, e di quelli contro le proprietà, ebbero una qualche istruzione (S. Curcio, o. c.).

      E qui pure, insieme accrebbe il numero dei condannati fra gli individui di istruzione superiore: nel 1826 erano 3,1‰ e nel 1860 erano 6,2 e gli accusati da 2 al 1830-40 saliva a 4 nel 1878.

      Mentre i delinquenti, in genere, dànno una media da 75 a 50 di analfabeti, i rei minorenni ne diedero solo il 42%, ed in alcune provincie, come nella Lombardia il 5, nel Piemonte il 17. E già nel 1872 se ne contarono, per 453 illetterati, 51 che sapevano leggere, 368 leggere e scrivere, 401 leggere e scrivere e conteggiare; 5 con istruzione superiore (Vedi Cardon, Statist. carceraria, Roma, 1872). Secondo un'osservazione importante dello Joly, Herault che nel 1886 dava il minimo degli analfabeti 1% dei coscritti, e che ha ora una grande quantità di scuole, dalla più bassa scala nella criminalità quando era illetterato, salì ora alla massima, e così il Doubs e il Rodano.

      Viceversa, Deux Sèvres, Vandea, Lot con 12; Vienne con 14; Indre con 17; Côtes du Nord con 24 e Morbihan con 35 illetterati dànno la cifra minima di criminalità.

      Secondo Guillot in Francia si contano 3000 condanne di letterati contro 1000 illetterati.

      Levasseur calcola che su 100 accusati in Francia erano:

1830-40 1840-50 1850-60 1860-70 1875 1878
Alfabeti 38 41 48 55 60 65
Di alta coltura 2 3 3 5 4 4

       con un raddoppiamento di gente alfabetica e colta fra i rei in men di 30 anni.

      Tocqueville dimostra che nel Connecticut la delinquenza crebbe coll'aumentare dell'istruzione.

      Negli Stati Uniti le cifre massime di criminalità (0,35, 0,30, 0,37 per 1000) si notarono in Wyomin, California, Nevada che dànno il minimo di illetterati (3,4, 7,7 e 8,0%) e viceversa le minime di criminalità si notano in N. Messico 0,03, S. Carolina 0,06%, Alabama, Mississipi, Georgia, Luisiana che diedero cifre massime d'analfabeti (65,0, 55% e le 3 ultime da 49,1 a 50,9%); facendo eccezione Nebraska, Jowa, Maine, Dakosta con scarse cifre di rei e di analbeti, e ciò per altre cause che vedremo fra poco.

      In Inghilterra e isole, i distretti Sorrey, Kent, Glocester, Middlesex presentano la massima criminalità e sono i più colti, mentre i meno colti North Wales, Essex, Cornwall, offrono la minima[82].

      Nella stessa Russia tanto meno colta Oettingen (3ª ed. p. 597), calcola fra i condannati il 25% che sa leggere, anzi degli uomini il 29%,


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